Importanza e coinvolgimento. Un modello per scrivere testi aziendali efficaci

Quasi tutti gli imprenditori hanno un’idea “esclusiva” del proprio prodotto: lo ritengono fatto bene, differente da quello della concorrenza, realizzato con più passione o cura e così via.

un modello per la costruzione di un messaggio efficace

Nella comunicazione di un prodotto è importante comprendere se puntare sulla razionalità o il sentimento.

Ovviamente non sempre questa l’idea che il cliente ha corrisponde con le reali caratteristiche del prodotto che vende. L’imprenditore è innamorato delle sue creature (guai se non fosse così) e questo, a volte, gli impedisce di vedere le cose per come realmente sono.

Anche noi, quindi, come altre agenzie di comunicazione, affrontiamo quotidianamente il problema di comunicare al cliente una visione più realistica del prodotto, con l’obiettivo di poter fare un buon lavoro e comunicarlo con più efficacia.

Negli anni questo ci ha “costretti” a trovare un modo semplice per descrivere al cliente se la sua visione è corretta e qual è, invece, la strategia sui contenuti che noi riteniamo più utile.

Questo “modo” è la Matrice di Vaughn: il nome è ostico, ma il suo uso è semplice. Seguiteci.

Prima i fondamentali: prodotto, target, obiettivi.

Il nostro modello basato sulla Matrice di Vaughn integra il modello più semplice basato su prodotto, target e obiettivi, che resta comunque fondamentale.

Prima di mettere la penna sul foglio ci chiariamo sempre:

  1. Il prodotto (di cosa parliamo)
  2. Il target della comunicazione (a chi parliamo)
  3. Gli obiettivi (quale azione deve compiere il target)

Da questi tre elementi nasce o dovrebbe nascere il messaggio.

In realtà, questi tre elementi non sono sufficienti per decidere quale sia il testo più adatto (il messaggio) per raggiungere gli obiettivi. Se vogliamo vendere un jeans ad una ragazza di 30 anni, possiamo scegliere un messaggio che fa appello alle emozioni (compra questo jeans perché lo indossano le veline quindi anche tu sarai sexy ed attraente) oppure, fare appello alla razionalità (compra questo jeans perché è fatto con stoffa di ottima qualità e ti dura in eterno).

Strumenti per costruire il messaggio

La Matrice di Vaughn è quindi uno degli strumenti che ci aiuta a scegliere nella costruzione del messaggio. Inizialmente usata per valutare gli effetti della pubblicità, la Matrice è molto utile anche per le agenzie che devono presentare una proposta ad un cliente o per le imprese che vogliono dare una direzione coerente alle proprie strategie di comunicazione.

Noi vi illustreremo come la usiamo per la scrittura dei contenuti, ma è uno strumento semplice ed efficace che si può adattare in tutti i campi della comunicazione d’impresa.

La Matrice di Vaughn prende in considerazione due elementi fondamentali in base al quale, secondo l’autore, le persone prendono le decisioni.

  1. Il coinvolgimento emotivo (alto-basso)
  2. L’importanza della decisione da prendere (alta-bassa)

La combinazione di questi 2 elementi dà luogo ad una griglia in cui le possibili alternative sono 4.

  1. Importanza alta, coinvolgimento razionale
  2. Importanza alta, coinvolgimento emotivo
  3. Importanza bassa, coinvolgimento emotivo
  4. Importanza bassa, coinvolgimento razionale

matrice di vaughn come modello per il copywriting

Una semplice matrice di Vaughn costruita per questo articolo.

Così è un po’ confuso, vediamo con esempi pratici come ci aiuta a scrivere meglio.

Importanza alta, coinvolgimento razionale: un’auto per la famiglia

Comprare un’auto è una decisione importante che una famiglia prende ponderando in modo razionale “a tavolino”, costi e vantaggi di diversi modelli. Consumo, costo dell’assicurazione, numero di airbag, capienza del bagagliaio sono i criteri che si prendono in considerazione. Poi si confrontano questi criteri su diversi modelli di auto e da questo studio nasce la decisione di acquisto.

Possiamo tranquillamente affermare che la scelta è guidata da argomenti prevalentemente razionali. Il destinatario della comunicazione vuole essere rassicurato che sta facendo la scelta giusta, visto che pagherà le rate per molti anni.

Le parole chiave su cui impostare la comunicazione sono: razionalità, informazioni, rassicurazione, scelta giusta. I testi del sito web di una casa automobilistica, ma anche di una semplice concessionaria che vende auto di questo tipo, dovrebbero puntare su informazioni chiare, accessibili, scritte in modo corretto, onesto, dando al lettore tutti gli strumenti per confrontare i propri modelli con quelli degli altri. Tabelle chiare su consumi, sicurezza, capacità di carico sono le informazioni che possono aiutare un avvicinamento psicologico verso la marca. “Provare gratis”, testare, sono le parole che possono spingere all’azione il lettore.

Importanza alta, coinvolgimento emotivo: un orologio di lusso

L’acquisto di un orologio da 4.000 euro è una decisione importante ma, a differenza dell’esempio precedente, implica elementi più emotivi che razionali.

In pratica, per quanto riguarda la misurazione del tempo, non c’è nessuna differenza tra un orologio da 50 euro e uno da 4.000. Quello che rende differente un orologio prezioso da uno normale è il valore emozionale che questo “trasferisce” sulla persona che lo acquista.

Un orologio da 4.000 euro significa “realizzazione sociale”, ricchezza, essere “persone riuscite”.

I testi per questo prodotto devono puntare sulle emozioni. Testimonial famosi che usano l’orologio, il numero limitato di orologi prodotti, i materiali pregiati, sono i contenuti su cui puntare. I testi sono prevalentemente brevi. Le parole chiave che spingono ad acquistare sono “esclusività”, “unicità“, “meritarsi il meglio” e così via.

Importanza bassa, basso coinvolgimento: il dentifricio

Comprare un dentifricio è un’attività in cui il coinvolgimento razionale delle persone è molto basso. Le persone non investono le loro energie mentali nella scelta di spazzolini, rasoi, tovaglioli di carta e altri beni di consumo quotidiani. Qui non ci sono informazioni rilevanti da trasmettere e l’approccio più importante è quello emozionale. “Sconti”, “promozioni”, “convenienza”, “offerte speciali” sono le parole chiave e i contenuti su cui puntare.

Importanza bassa, alto coinvolgimento: olio d’oliva

Ci sono alcune prodotti che pure se di bassa importanza, richiedono alle persone un coinvolgimento abbastanza elevato.
Ad esempio, l’olio per condire l’insalata ha un costo irrisorio rispetto ad un’auto, ma le implicazioni sulla salute lo trasformano in un prodotto la cui scelta deve essere ponderata.

In questo caso anche le informazioni sono importanti, come e quanto l’acquisto di un’auto. Anche in questo caso la rassicurazione, le informazioni sulla “genuinità del prodotto”, “l’affidabilità dell’azienda” sono i contenuti su cui puntare nella comunicazione scritta dell’azienda.

Usare la Matrice con consapevolezza

La matrice di Vaughn è un buon riferimento, ma, come ogni altro strumento, deve essere applicato con flessibilità e tenendo conto di tutte le variabili.

Uno stesso prodotto (ad esempio un’auto di 16.000 euro) è una decisione ponderata e razionale per una famiglia o una persona normale, mentre può trasformarsi in un acquisto emozionale a basso coinvolgimento per un riccone.

Per un ecologista convinto, l’acquisto di una confezioni di tovaglioli di carta da pochi euro diventa una scelta di bassa importanza ma ad alto coinvolgimento. Quindi i testi parlano di rispetto per l’ambiente, salvaguardia degli alberi, tecnologie di produzione non inquinanti e così via.

Il vantaggio della Matrice di Vaughn è la possibilità di modellare il messaggio tenendo conto di innumerevoli variabili legate a prodotto, target ed obiettivi. Ovvio che anche la Matrice di Vaughn deve essere usato con il buon senso. All’interno di uno stesso testo si possono usare argomenti razionali o emozionali, a seconda di particolari aspetti presi in considerazione.

Se si sta scrivendo la brochure di una società che costruisce antifurti, i dati razionali sulla sicurezza che l’antifurto garantisce, devono intrecciarsi con quelli che fanno appello alle emozioni, in cui il copywriter instilla il dubbio che la nostra casa non è sicura e potrebbe succederci qualcosa.

Se la brochure è quella di una linea di moda per giovani, è inutile puntare sull’esperienza del management o sui macchinari di ultima generazione. Le scarpe o le t-shirt servono soprattutto per trasmettere agli altri un’idea di se stessi. Servono per dire, senza parole, “Guardatemi, con questo jeans attillato vi sto dicendo che sono giovane, bella e in forma” oppure “Anche se sono cicciotella, lo metto lo stesso perché sto bene con me stessa e me ne frego dei vostri giudizi”.

Certamente non serve per dire, “Ehi, compro solo jeans prodotti da aziende con le tecnologie più avanzate”. Frasi come questa si leggono nelle brochure fatte veramente male o si sentono negli spot scritti e diretti da non professionisti.

Le persone normali non parlano così. Come amava ripetere Ogilvy, grande pubblicitario: “Il consumatore non è uno stupido. Il consumatore è tua moglie.” 

E pare che la moglie che c’è in ognuno di noi si è svegliata ed è diventata molto esigente.